Il metodo applicato si basa su 3 fasi che prevedono un’analisi degli obiettivi, discovering; la sviluppo di attività specifiche al raggiungimento degli stessi, activities; e l’affiancamento al raggiungimento del risultato finale, innovation.
Le tre fasi proposte sono pensate per poter essere sviluppate in modo complessivo o, nell’ordine, solo in parte e sono sempre finalizzate allo sviluppo di progetti innovativi.
La prima fase permette di scoprire e chiarire gli obiettivi dell’intervento individuando e analizzando le potenzialità e le opportunità di crescita e di innovazione nascoste dell’azienda. Questo attraverso una o più delle seguenti leve:
Ogni progetto è differente dai precedenti.
Partendo da questo presupposto e da quanto definito nelle discovering, le actività sono il momento più operativo di tutto il processo, la fase che concretizza i presupposti e li trasforma in innovazione.
Le attività sono finalizzate ad avviare dei processi utili a migliorare la produzione, senza rivoluzionarla, a inserire consapevolmente processi innovativi o ad ampliare la gamma dei prodotti, dei servizi offerti ai clienti.
Nello specifico New Design Vision è in grado di offrire attività come:
Queste soluzioni lasciano la possibilità di utilizzare la modalità operativa più utile per il progetto proposto, mantenendo il focus sugli obiettivi e l’innovazione prefissati.
Nell’ultima fase New Design Vision affianca l’azienda nell’avviamento del processo utile a migliorare/esaltare il know-how aziendale e ad accelerare i processi d’innovazione.
È in questa fase che emerge il risultato di tutto il processo. È il momento nel quale convergono le prospettive future e le aspettative attese dall’azienda con il risultato delle attività svolte da New Design Vision.
La Legge di Stabilità 2015 introduce il Bonus Ricerca e Sviluppo che sostituisce il credito d’imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo previsto dal decreto Destinazione Italia (articolo 3, dl 145/2013).
Nella formulazione attuale l’agevolazione fiscale consiste in un credito d’imposta riconosciuto “a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato” che effettuino investimenti in attività di ricerca e sviluppo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019.
Il credito d’imposta è attribuito nella misura del 25% delle spese per ricerca e sviluppo, sostenute in eccedenza rispetto alla media degli stessi investimenti realizzati nei tre periodi d’imposta 2012, 2013 e 2014, e spetta fino a un importo massimo annuale di 5 milioni di euro a condizione che questi investimenti superino i 30.000 euro.
La misura dell’agevolazione è elevata al 50% per le spese relative a personale altamente qualificato e a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e start-up innovative.
Con Decreto 27 maggio 2015 (GU n.174 del 29/07/2015) il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha individuato le disposizioni applicative necessarie per poter dare attuazione al credito d’imposta definendo le attività agevolate, le caratteristiche del credito d’imposta e gli adempimenti a carico delle imprese.